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China Forest City

3 Gennaio, 2020

Si chiama Liuzhou by Stefano Boeri Architetti

Sarà un exploit mondiale, più unico che raro, quello Liuzhou. La Forest City che sta per nascere in Cina a opera del Master Plan di Stefano Boeri Architetti. Un’impresa totalmente made in Italy. In altre parole, siamo di fronte a un progetto di smart city di nuova generazione, anzi di generazione ultra sostenibile. Commissionata dal Liuzhou Municipality Urban Planning, sarà terminata entro il 2020. Obiettivo precipuo, combattere radicalmente l’inquinamento atmosferico. Forest City ospiterà circa 30mila abitanti e assorbirà circa 10.000 tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di polveri sottili, producendo circa 900 tonnellate di ossigeno ogni anno. Quale il segreto del nuovo insediamento urbano? Lo svela il progetto di Stefano Boeri: la presenza di piante e alberi su tutti gli edifici, di qualunque dimensione e destinazione siano. Di conseguenza, saranno installati circa 40mila alberi e circa 1 milione di piante di più di 100 specie. Spazi vitali saranno predisposti per i volatili, i piccoli animali e, addirittura, gli insetti della zona. Non a caso, la Città Verde sarà edificata a nord di Liuzhou, nella provincia meridionale e montuosa dello Guangxi, in un’area di circa 175 ettari lungo il fiume Liujiang. Tutta natura, dunque, ma anche tecnologia, armonizzate fra loro in una dialettica virtuosa, anziché viziosa. Liuzhou Forest City disporrà, infatti, di tutte le caratteristiche di un insediamento urbano pienamente autosufficiente dal punto di vista energetico, a partire dalla geotermia per il condizionamento degli interni e dall’uso diffuso dei pannelli solari sui tetti per la captazione delle energie rinnovabili. Sarà, inoltre, totalmente cablata e collegata alla città-madre di Liuzhou da una linea ferroviaria veloce, percorsa da automobili a motore elettrico, ospitando aree residenziali di diversa natura e spazi commerciali/ricettivi confortevoli, oltre a due scuole e un ospedale. Insomma, un miracolo ecotecnologico in terra d’Oriente.

Raoul Mendoza

 

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