Dalla pandemia una spinta alla cooperazione internazionale di polizia
Nella conferenza di fine anno il Viminale presenta i risultati conseguiti: 1343 latitanti catturati in 61 Paesi, da gennaio a novembre 2021
E’ fissata per oggi, 29 dicembre, al Viminale, la conferenza di fine anno in cui sarà presentato il consuntivo del Servizio di cooperazione internazionale di polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. “Il 2021 è stato l’anno della nuova normalità in cui la dimensione globale della pandemia ha dato un nuovo impulso alla cooperazione internazionale di polizia, perché il crimine, come il virus, non può essere bloccato dai confini nazionale e, anzi, prolifera nei Paesi che hanno minori barriere difensive” si legge in una nota. Nel corso dell’incontro si farà un’analisi della base dati proveniente dall’attività di tutte le forze di polizia per verificare quanto siano cambiate le abitudini criminali, sia con riferimento ai reati tradizionali che sul fronte delle nuove forme di aggressione consumate sul web. Saranno inoltre condivise le principali risultanze dei gruppi di lavoro cui partecipa la Direzione centrale della polizia criminale: l’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali e il Centro di coordinamento riguardante gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.
Grazie al lavoro dell’Organismo permanente di monitoraggio e analisi sul rischio d’infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso è stato acceso un faro sul fenomeno delle variazioni societarie come possibili indizi di contaminazione criminale: l’approfondimento e l’analisi dei dati relativi alle società colpite da interdittiva antimafia hanno restituito un valore in aumento nel periodo Covid, tanto del numero di società interdette (+9,7%), quanto del numero delle società interdette che hanno registrato variazioni societarie (+47 %). Nel corso dell’incontro saranno forniti dati relativi alla ricerca di latitanti, a partire del numero impressionante di 1343 latitanti catturati in 61 paesi, da gennaio a novembre 2021. Molti di questi latitanti sono portatori di storie criminali importanti: dal crimine organizzato alla pedofilia, dalla mafia al terrorismo. Alcuni tra i soggetti più pericolosi sono stati rintracciati e assicurati alla giustizia italiana grazie al progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) promosso dall’Italia insieme ad Interpol e avviato già nel 2020: sono ben 17 i latitanti catturati nel 2021 (26 dall’inizio del progetto). Una materia particolarmente delicata riguarda le 71 indagini in corso sulle sottrazioni di minori, portati all’estero da uno dei due genitori (+14% rispetto al 2020) con tre bambini riconsegnati all’avente diritto. Alcuni di questi casi hanno avuto grande eco nella cronaca, come quello del piccolo Eitan, rimasto orfano a seguito della tragedia del Mottarone o il caso della bimba di un anno nata in Ucraina con tecniche di maternità surrogata e riportata in Italia dallo SCIP, insieme alla Croce Rossa italiana.
Paul Nicastro