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Europa, Italia e Usa si alleano per la rivoluzione verde?

15 Marzo, 2021

Importante telefonata fra il Ministro della Transizione ecologica e l’Inviato Speciale per il Clima del Presidente degli Stati Uniti

Il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha avuto una recente conversazione telefonica con l’Inviato Speciale per il Clima del Presidente degli Stati Uniti, John Kerry, venuto in Europa per un tour che lo ha portato a Londra, Bruxelles e Parigi. Cingolani ha anticipato a Kerry che “il piano di ripresa italiano allocherà 80 miliardi di euro in 5 anni in progetti verdi che riguardino un’accelerazione della de-carbonizzazione, con riduzioni che potranno arrivare sicuramente al 55% puntando al 60% delle emissioni al 2030. Ciò grazie al Recovery Fund che prevede massicci investimenti in nuove tecnologie, una forte spinta all’idrogeno verde e blu, una trasformazione radicale del settore dell’acciaio in senso sostenibile, scommessa su mobilità e trasporti sostenibili, stimolo all’autoproduzione di energia nel settore agricolo e accrescimento del contributo dell’agricoltura al contrasto del cambiamento climatico, rilancio della riforestazione quale strumento nell’ottica  di  carbon capture, varo di un ambizioso programma di monitoraggio delle criticità del Paese con un sistema innovativo di osservazione integrato tramite satelliti, droni e sensori a terra”.

Il Ministro ha inoltre sottolineato la radicata tradizione di protezione dell’ambiente in Europa e in Italia, base per sviluppare ulteriormente la collaborazione con gli Stati Uniti al fine di accrescere la transizione globale verso un mondo più salubre e più vivibile. “L’approccio glocal – ha argomentato – induce a spingere per la presa di coscienza del legame tra azioni e sforzi locali da un lato e benefici globali dall’altro, elevando clima e ambiente a beni comuni riconosciuti universalmente, a beneficio di tutti e soprattutto delle future generazioni, in una logica di pianeta sano e di giusta transizione”. Cingolani ha poi confermato l’esigenza di puntare all’adozione di raccomandazioni condivise per la ripresa sostenibile con un impegno a una determinata percentuale di spesa verde, sul modello e possibilmente nell’ammontare di EU Next Generation. Ha quindi confermato che l’Italia si è già dotata di una strategia a lungo termine per la neutralità climatica al 2050, dando appuntamento all’Inviato Speciale al G20 di Napoli e alla PRE COP di Milano. I prossimi mesi e anni ci diranno se alla competizione fra le due sponde dell’Atlantico, acuitasi con la guerra dei dazi commerciali, subentrerà una fattiva collaborazione per la salvezza del pianeta e la costruzione di una green economy globale integrata.

Aldo Musci

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