Finanza sostenibile: 500 mld di social bond
Lo comunica Standard&Poor's richiamando le crescenti disuguaglianze mondiali
La finanza globale è vista da molti come una delle cause principali delle crescenti disuguaglianze che affliggono il pianeta, accompagnate dalle connesse conseguenze nefaste: povertà, immigrazione selvaggia, conflitti, caos generalizzato. Tesi non infondate, ma che talora non considerano del tutto le diverse sfaccettature della così detta realtà. Una notizia in controtendenza, ad esempio, viene da Standard&Poor’s– una delle “diaboliche” principali società di rating mondiali, quelle che i complottisti di ogni risma ritengono responsabili della grande crisi del 2008: le emissioni di debito sostenibile, anche a causa del rapido aumento dei social bond, potrebbero superare i 500 miliardi di dollari quest’anno. Ciò perché crescono a livello internazionale le istanze di maggiore giustizia sociale, rese più urgenti dagli effetti della pandemia sugli assetti socio-economici e geopolitici del sistema-mondo.
“Gli shock economici generati dalla pandemia – rileva S&P – hanno ampliato le disuguaglianze esistenti in tutto il mondo, portando a una maggiore richiesta di giustizia sociale nell’affrontare questa minaccia per la salute”. In questo contesto, “le persone più povere, le minoranze e le donne soffrono in modo sproporzionato a causa dei crescenti divari in termini di salute, abitazioni, reddito e istruzione nell’ambito delle misure di contenimento del COVID-19 e questo potrebbero metterli in una condizione di svantaggio per gli anni a venire. Per questa ragione, al fine di finanziare programmi per affrontare il problema, Governi, enti sovranazionali e società, tra le altre cose, hanno accelerato l’emissione di strumenti, compresi i social bond, le cui emissioni sono aumentate di quasi quattro volte quest’anno, arrivando a 71,9 miliardi di dollari rispetto ai livelli del 2019”. Di qui la meta annunciata dei 500 miliardi di emissioni di social bond appare, dunque, del tutto realistica.
Aldo Musci