Gabrielli: Intelligence europea un nonsense
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi esprime una posizione critica sulle recenti proposte in materia
“Penso che ipotizzare un´intelligence europea significa che non si è capito che cosa è l´intelligence. L´intelligence è presidio della sovranità nazionale. Faccio un esempio: è normale attività che l´intelligence nella ricerca informativa svolga azioni non convenzionali, anche commettendo reati, che vengono rigorosamente autorizzati e circoscritti dall´autorità politica. Questo prescrive la legge in Italia, come dappertutto. Ora, mi domando, questa futura intelligence comune a quale soggetto politico dovrebbe fare riferimento? Si dice di una regia europea. E chi dovrebbe fissare le priorità, se poi non c´è un singolo argomento su cui i ventisette Governi siano d´accordo?”. E’ l’opinione espressa da Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi, al quotidiano La Stampa, il quale anche sottolineato che i rischi legati al terrorismo fanno “parte delle nostre società aperte”: “Se recentemente ho detto che c´è un rischio immanente del terrorismo islamico, non l´ho certo fatto, come qualcuno maliziosamente ha suggerito, per mettere le mani avanti. Del tipo ‘io l´avevo detto’ a scanso di responsabilità. Anche perché, se accadesse un qualcosa, le responsabilità sarebbe ben difficile scansarle”.
Paul Nicastro