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I tentacoli della Piovra negli enti locali

10 Gennaio, 2020

Sciolti 21 Comuni nel 2019 per le infiltrazioni della criminalità organizzata

La Piovra predilige gli enti locali. Nonostante la criminalità organizzata gestisca molteplici attività con spregiudicato eclettismo, spaziando dal narcotraffico alla tratta degli esseri umani, dai rifiuti al gioco d’azzardo, non deflette dal tentativo di infiltrarsi nei Comuni per controllare appalti e fondi pubblici. Lo dimostrano le statistiche elaborate da Avviso Pubblico (rete di Enti locali e Regioni contro le mafie). Dati che parlano chiaro. Sono stati 21 gli enti locali sciolti per mafia nel 2019: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata. Considerando anche le proroghe dei precedenti scioglimenti – 26 nel 2019 – si ottiene la cifra più rilevante degli ultimi 29 anni. Dal 1991, anno di entrata in vigore della legge che disciplina tale istituto, è la settima volta che viene superata la soglia dei 20 scioglimenti. Nel complesso sono stati emanati 545 decreti ex art. 143 del Tuel, dei quali 205 di proroga; su 340 decreti di scioglimento, 23 sono stati annullati dai giudici amministrativi. In particolare, gli enti la cui gestione amministrativa è stata affidata a una commissione straordinaria sono: Careri (Reggio Calabria; sciolto una prima volta nel 2012), Pachino (Siracusa), San Cataldo (Caltanissetta), Mistretta (Messina), Palizzi (Reggio Calabria), Stilo (Reggio Calabria), Arzano (Napoli; al terzo scioglimento, dopo quelli del 2008 e del 2015), San Cipirello (Palermo), Sinopoli (Reggio Calabria; già sciolto nel 1997), Torretta (Palermo; sottoposto a scioglimento nel 2005; archiviato nel 2014), Misterbianco (Catania; già tra i primi enti sciolti nel 1991), Cerignola (Foggia), Manfredonia (Foggia), Orta di Atella (Caserta; al secondo scioglimento, dopo quello del 2008), Africo (Reggio Calabria; giunto al terzo provvedimento dissolutorio, dopo quelli del 2003, successivamente annullato, e del 2014), Carmiano (Lecce), Mezzojuso (Palermo), San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), Scanzano Jonico (Matera), dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria (sciolta anche nel 2008) e dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.

Raoul Mendoza

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