L’Ndrangheta mette radici nella Città Eterna: 43 arresti per operazione Dda e Dia
Libera: “E’ la conferma di una presenza plurale della criminalità organizzata nella Capitale che vede affiancarsi mafie autoctone e mafie tradizionali”
“Ci meraviglia chi si stupisce: da sempre obiettivo delle cosche è fare affari e non deve sorprendere la loro presenza dove è alta la possibilità d’investimento e profitto”. In questi termini l’associazione Libera commenta l’operazione contro la ‘Ndrangheta a Roma che ha portato a 43 arresti. Si tratta dell’inchiesta “Propaggine”. Nel filone calabrese dell’indagine, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, è finito agli arresti domiciliari anche un politico, il sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.
“L’importante operazione di oggi, frutto del lavoro di magistrati della Dda di Roma e della Dia, è un’ulteriore conferma della presenza capillare della criminalità organizzata nella Capitale. Una presenza plurale, che vede affiancarsi mafie autoctone e mafie tradizionali e che per la prima volta vede l’individuazione di un ‘locale’ di ‘Ndrangheta operativo sul territorio di Roma, autorizzato dai massimi organi decisionali della ‘Ndrangheta”, afferma Libera in una nota. “Se è vero che le mafie sono ormai holding finanziarie, va da sé che puntino con forza anche su Roma e dintorni sapendo avvalersi anche della collaborazione di professionisti e colletti bianchi. Ma se la traccia da seguire per comprendere quanto sta accadendo a Roma è quella del narcotraffico, dei soldi investiti in attività di ristorazione, in locali della ‘movida’ e dell’agroalimentare, la risposta non può essere solo repressiva, ma deve articolarsi sul piano sociale, educativa e culturale. La lotta alla mafia come minaccia alla democrazia e questione di salute pubblica chiama in causa la coscienza, la responsabilità e l’impegno di ciascuno di noi”.
Raoul Mendoza