Magia&turismo, Rosazza: il borgo dei misteri è tra i più belli d’Italia
La cerimonia di consegna della targa di membro del club dei più bei borghi d'Italia avrà luogo l'11 giugno alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e del sindaco, Francesca Delmastro Delle Vedove
C’è un piccolo borgo di montagnai n cima alla valle Cervo, nel Biellese. Si chiama Rosazza, poco più di 100 residenti, molti dei quali vivono però altrove, nel capoluogo o fuori provincia. Dal prossimo 11 giugno Rosazza entrerà nel Club dei borghi più belli d’Italia: già definita la cerimonia ufficiale alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, del rappresentante del direttivo ‘Borghi più belli d’Italia’, Pier Achille Lanfranchi, e del rappresentante del comitato piemontese, Francesco Bordino. Ci sarà naturalmente anche il Sindaco, Francesca Delmastro Delle Vedove. Una cerimonia consueta, dunque? Non esattamente, una particolarità la rende speciale: i segreti e i misteri che il piccolo centro custodisce. Particolarità che si deve a un personaggio con lo stesso nome del paese, indissolubilmente legato alla magia e all’esoterismo: Federico Rosazza Pistolet, nobile biellese, filantropo e sognatore, senatore del Regno, membro della Giovane Italia mazziniana e soprattutto Gran Maestro Venerabile della massoneria biellese. Nato nel 1813, accarezzò in gioventù la carriera ecclesiastica, entrando in seminario, ma poi abbandonò quella strada per dedicarsi agli studi giuridici. Sposo e padre in età giovanile, perse prematuramente la moglie e la figlia. E sembra che il ricordo struggente della famiglia lo spinse a fare qualcosa di utile per il suo paese. Non a caso, nell’ultimo trentennio dell’800 realizzò a proprie spese numerose opere pubbliche per migliorare la vita dei concittadini e abbellire il borgo.
In questa commendevole impresa si avvalse della collaborazione del suo grande amico, Giuseppe Maffei, pittore e architetto, anche lui originario del biellese. Entrambi massoni e legati da comuni interessi verso all’alchimia e l’esoterismo fino ai templari, furono portati a riempire il paese di simboli legati a quel mondo, chiesa e cimitero compresi. Maffei sosteneva di essere guidato nel disegno dei progetti, dallo spirito di Ida, figlia del senatore morta diciassettenne. Ecco perchè a Rosazza tutto è mistero. Aleggia negli edifici, nelle strade, nelle merlature dei palazzi. Massoneria, spiritismo e occultismo, richiami ai templari, simboli inquietanti come la svastica che decora l’esterno della chiesa. E poi stelle a cinque punte scolpite ovunque, le rose che ricordano i Rosacroce, le clessidre, i compassi e le scale, altri simboli massonici. Ma, al di là della bizzarria di tale simbologia, l’insieme degli edifici davvero nobilissimi rispetto alle piccole dimensioni del paese e dello straordinario scenario naturale di questa porzione delle prealpi biellesi fa di Rosazza una meta interessante e gradevole. La “targa” di membro del club dei più bei borghi d’Italia non farà che favorirne fascino e attrattività.
Aldo Musci