Missili “Hellfire”, la morte viene dalle fiamme dell’inferno
Come opera e funziona una delle armi più sofisticate e letali in dotazione dell'esercito Usa
L’R9X è considerato una delle armi di precisioni più letali al mondo. Il missile “hell fire” è famoso non solo per la sua certezza nell’abbattere i bersagli ma, soprattuto per non causare danni collaterali alle persone e agli ambienti circostanti. L’arma trasporta 45 kg di metallo rinforzato nella sua punta, con sei lame estensibili progettate per distruggere il bersaglio all’impatto, senza innescare un’esplosione che potrebbe rivelarsi mortale per chiunque si trovi nelle vicinanze. Come da tradizione Usa, le armi da guerra hanno vari soprannomi, spesso ben identificativi riguardo la loro efficacia e letalità. L’R9X hellfire , soprannominato “blade bomb”, “ninja bomb” e “flying Ginsu” (quest’ultimo rimanda a una marca di famosi coltelli pubblicizzati negli Stati Uniti), era stato in principio sviluppato come arma di dotazione per gli elicotteri d’attacco Ah-64 “Apache”, per colpire i carri armati. Oggi viene usato da quasi tutti i reparti dell’esercito americano. Ne esistono diverse varianti (la prima versione è stata introdotta nel 1982), in generale si tratta di un missile a guida laser per attacchi di precisione. Il suo sviluppo, così come lo conosciamo oggi, sarebbe iniziato durante il primo mandato dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il fine era quello di evitare vittime civili durante le campagne militari in Afghanistan, Pakistan, Iraq, Siria, Somalia e Yemen. L’arma è entrata “in servizio” nel 2011. Una volta individuato il bersaglio, l’AGM-114 R9X non avendo una testata bellica, non esplode.
Al momento dell’impatto con il suo obiettivo, il missile spiega (letteralmente) sei lame affilate dal suo corpo cilindrico, distruggendo di fatto il target designato senza danneggiare le persone nelle vicinanze. A differenza dei frammenti generati da un’esplosione, la lama ha un dispiegamento massimo che varia a seconda di chi si trovi vicino al bersaglio. Permetterebbe quindi anche di uccidere un passeggero senza colpire il guidatore all’interno di un veicolo o viceversa. I bersagli, infatti, non vengono agganciati se il rischio di colpire obiettivi “collaterali” è troppo alto. Il missile è prodotto dalla Lockheed Martin e dalla Northrop Grumman. Non è chiaro quanti missili R9X detenga il Pentagono. L’R9X non è menzionato nelle richieste di budget 2022 per l’approvvigionamento di altri esemplari. Secondo il New York Times , il Joint Special Operations Command ha confermato l’uso dell’R9X due volte, nel 2019 e nel 2020 (potrebbe essere stata l’arma che ha ucciso il generale iraniano, nemico degli USA, Qasem Soleimani, durante l’amministrazione Trump). Ma secondo quanto riferito è stato utilizzato in quasi una dozzina di altre occasioni per eliminare obiettivi specifici.
Paul Nicastro