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Nel 2019 in crescita i nuovi cittadini Ue

18 Marzo, 2021

Sono 706mila in totale, il 18% in Italia

Nel 2019, circa 706.400 persone hanno  acquisito la cittadinanza dello Stato dell’Ue in cui vivevano, in  crescita rispetto ai 672.300 nel 2018 e 700.600 nel 2017. Lo comunica  Eurostat, riportando come la maggior parte delle nuove cittadinanze siano state concesse dalla Germania (132 mila, 19% del totale dell’Ue), mentre l’Italia è seconda (127 mila, 18%), seguita da Francia   (109.800, 16%), Spagna (99 mila, 14%) e Svezia (64.200, 9%): i cinque  paesi rappresentano il 75% delle nuove cittadinanze concesse nell’Ue nel 2019. Peraltro nello stesso anno 8.700 italiani che hanno acquisito la cittadinanza di un altro stato Ue, piazzandosi al terzo  posto di questa classifica ‘interna’, dietro rumeni (26.600) e  polacchi (12 600). Inoltre, l’Italia mostra un tasso di naturalizzazione pari al 2,54% rispetto al 2% della media europea. Ricordiamo che il tasso di naturalizzazione indica la crescita percentuale di persone che hanno acquisito la cittadinanza di un paese nell’arco di dodici mesi rispetto al totale  di stranieri residenti nel paese a inizio dell’anno.

Nel 2019, i tassi di naturalizzazione più elevati si sono registrati in Svezia (7,0  cittadinanze concesse per 100 stranieri residenti), Romania (4,7) e  Portogallo (4,4), seguiti da Finlandia (3,8), Paesi Bassi (3,2),  Belgio (2,9) e appunto Italia (2,5%) mentre sul fronte opposto le   crescite inferiori si sono registrate in Lituania (+0,2%) e Danimarca  (+0,3%). In cima alla classifica delle persone che hanno ottenuto il maggior  numero di cittadinanze Ue figurano i marocchini (66.800 unità, con  l’84% del totale distribuito in Spagna, Italia e Francia), seguiti da  albanesi (41.700, per due terzi diventati cittadini italiani) e britannici (29.800, finiti per il 75% in Germania, Svezia e Francia).  Nel caso dei sudditi di Sua Maestà, pesa probabilmente Brexit, dato che nel 2018 si erano piazzati solo al settimo  posto della classifica.

Raoul Mendoza

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