Olimpiadi a Cortina – Milano! Now, we can
In un periodo buio per il mondo sportivo italiano, e non solo, ottenere l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 fa stare bene, felice all’unisono. Addirittura, si delinea un orizzonte temporale roseo, senza nebulosa nelle vicinanze. Il potere di essere felici.
Un successo incredibile quello sulla direttrice Milano/Cortina, lì dove c’è il massimo della magnificenza economica italiana. Ma il successo che vede tanti appropriarsi del merito, è, in realtà, del grande e lungo Malagò. Un giocatore, il giocatore per eccellenza, lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia, come cantava Francesco De Gregori. I particolari, quelli del campione, li intravedi chiaramente nel mentre viene assegnata alla Nazione Italiana la tanto sospirata Olimpiade in quel di Losanna. Tutti a gioire, anche in maniera sguaiata, visto che Thomas Back, il Presidente del Cio, è costretto, più volte, a richiamare la delegazione italiana, lui, invece, Giovanni Malagò da Roma corre a consolare gli sconfitti svedesi. E a ringraziare tutti coloro che ha “circuito” in una tela di relazioni diplomatiche che solo un capitano di lungo corso, come lui, può avere fatto. Così si fa in chiave fairplay olimpico. Ovviamente, in questi giorni miei cari tutti sul carro dei vincitori, nel più classico dello stereotipo italiano. Tra i tanti la bizzarria, folcloristica, del cinguettio di Virginia Raggi, il Sindaco di Roma; ha twittato, infatti, festosa come non mai, per il successo diplomatico e politico del comitato Olimpico. Si potrebbe ironizzare all’infinito. Ma qui l’unica cosa da sottolineare è che la (non) candidatura di Roma in realtà sarebbe stata un successo scritto in principio. Roma avrebbe portato in seno le Olimpiadi e forse avrebbe debellato quel malcostume di governare e vivere la quotidianità della città, quella romanità tanto vituperata in tante parodie da non capire il confine tra il vero e il falso. Anche all’indomani della vittoria di Cortina/Milano tanti a commentare che meno male che Roma non si sia proposta. Fino all’apoteosi del cinguettio della Raggi. In questo lasso di tempo Roma è andata sempre più in malora, perdendo in credibilità interna ed estera, con aziende che si trasferiscono a Milano, con l’immondizia che tracima da tutti gli angoli della città e l’imperversare di una crisi economica senza precedenti, soprattutto in termini occupazionali. Roba da impallidire, insomma.. Fatto è che oramai è andata, quindi non ci rimane che tifare Milano e Cortina. Così aumenterà il divario tra il mondo Milanese e Roma. Cose che capitano, peccato che Roma è la Capitale di questa bislacca Italia. Non meriterebbe di essere qualcosa di più?
Giulia Rebecchi