Salvatore Calleri: “Sopravvivere alla Mafia per combatterla meglio”
In libreria il nuovo contributo del presidente della Fondazione Antonino Caponnetto
Di Mafia si vive. Di Mafia si muore. Il crimine organizzato con caratteristiche mafiose controlla vaste aree del nostro Paese, come zone intere dei quattro continenti, per non parlare dei business miliardari che gestisce e dei flussi finanziari che ricicla soprattutto nelle economie ufficiali dei Paesi avanzati. In molte realtà internazionali gli Stati e i Governi sono profondamente contaminati da questo virus e i clan siedono a pieno titolo al tavolo del Potere. Ecco perché le Mafie sembrano invincibili e intere popolazioni sono costrette a conviverci. Convivenza e sopravvivenza sotto il tallone dei boss è, di conseguenza, un tema di estremo interesse che Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, ha deciso con coraggio di affrontare e analizzare controcorrente. Ne parliamo con lui per capire motivazioni e finalità di questo impegno.
Egregio presidente, lei ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “Manuale di sopravvivenza alla Mafia”. Di cosa si tratta?
È un manuale che spiega tre cose: i luoghi comuni di cui si nutre la mafia; come riconoscere i mafiosi; come vaccinarsi dalla mafia. È un manuale politicamente scorretto che da fastidio…
Il titolo forse evoca una condizione per la quale occorra rassegnarsi all’esistenza della Mafia forever?
La lotta alla mafia è in un momento difficile. Con le sentenze sull’ergastolo ostativo siamo tornati indietro di 30 anni. I pro mafia che mascariano la verità abbondano. Detto questo occorre sopravvivere prima per combattere poi…
Si può veramente sconfiggere la Mafia?
Basta volerlo politicamente.
Ricorre in questi giorni il trentesimo anniversario della morte di Leonardo Sciascia. Come valuti il suo contributo alla lotta alla Mafia?
Non riesco a dare un giudizio sereno sul punto, perché se da un lato Sciascia è stato un autore meraviglioso che ha aperto gli occhi, dall’altro la sua polemica sul professionismo antimafia usata da terzi, non da lui, contro Falcone e Borsellino, ha fatto danni enormi che ancora si sentono.
Come descriveresti in sintesi l’attuale situazione delle mafie nostrane anche in rapporto con quelle transnazionali?
Le mafie in questo momento tra loro collaborano riducendo al minimo i conflitti. Certo è che, comunque, se è rarissimo vedere guerre intermafiose, ossia ‘ndrangheta vs mafia albanese, è al contrario possibile assistere a conflitti tra singoli clan.
Quali iniziative avete in cantiere come Fondazione?
La prossima iniziativa di rilievo è il 27° vertice antimafia che sarà itinerante e partirà da Bagno A Ripoli il 30 novembre e terminerà a Castelvetrano il 19 luglio 2020. Avrà come tappe intermedie la provincia di Pavia, Fabriano e Napoli.
Buon lavoro e in bocca al lupo per il libro.
Aldo Musci