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Uno squartatore si aggira nella Grande Mela

23 Luglio, 2020

L'imprenditore 33enne Fahim Saleh di origini Bangla è stato depezzato nel suo appartamento del Lower East Side

Le notti di New York, la città che non dorme mai, non sono tranquille. Nell’oscurità risuonano le sirene delle ambulanze e delle auto della polizia. A tratti si odono le urla delle persone aggredite, il frastuono delle risse fra le gang, gli schiamazzi degli ubriachi e dei drogati, i rumori molesti delle liti in famiglia nelle zone più degradate. Tutto ciò, sebbene la metropoli – considerata da sempre l’ombelico del mondo – sia molto più sicura rispetto agli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, quando gli omicidi toccavano la cifra record di 2000 morti in media l’anno. Poi, ci fu la discussa ma efficace cura Giuliani della “tolleranza zero” e il tasso dei morti ammazzati scese progressivamente sino alla media attuale dei 300 casi ogni 12 mesi. Però si continua a non stare sereni all’ombra dell’Empire State Building, specialmente quando la notte si fa più dark. Ogni tanto, infatti, accade qualcosa che mette i brividi nella schiena e fa ricordare i tempi bui in cui all’imbrunire era meglio non viaggiare sulla metropolitana o recarsi a Central Park. E la fascinosa magia nera del crimine – magistralmente descritta da serial come Law&Order o Blue Bloods – si tramuta in delitti reali, intrisi di carne e sangue. Il caso è di questi giorni, e desta una particolare inquietudine, alimentata da un macabro interrogativo: uno Squartatore si aggira per le avenue e le street della Grande Mela?

All’1.30 di martedì 14 luglio, Fahim Saleh, imprenditore 33enne di origini Bangla, è stato aggredito alle soglie del suo appartamento del Lower East Side da una figura con la mascherina nera e munita di sega elettrica. La vittima è stata spinta a forza dentro l’abitazione, dove il killer ha iniziato la sua feroce impresa: tagliare a pezzi il malcapitato. Un’operazione condotta con professionalità, dicono gli inquirenti giunti sul posto dopo che la sorella di Saleh aveva lanciato l’allarme intorno alla 4.0 del mattino. Gambe e braccia sono apparse ai loro occhi resecate dal torso, rinvenuto in camera da pranzo, e già riposte in buste di plastica. Una scena a dir poco horror… Probabilmente l’assassino ha dovuto interrompere il “lavoro chirurgico” e abbandonare frettolosamente l’appartamento per non essere scoperto.

Al momento la polizia indaga a 360°. Si dice così quando si brancola nel buio e non s’intravede una pista credibile. Ovviamente, l’indagine è soltanto alle prime battute e potrebbero esserci a breve anche colpi di scena. Sotto la lente d’ingrandimento c’è il vissuto della vittima. Si sa che Fahim Saleh era conosciuto come “l’Elon Musk dei paesi emergenti”, in quanto fondatore di diverse start up in Nigeria e Bangladesh. Dunque, il movente potrebbe annidarsi nei suoi business troppo disinvolti. Chissa! Si vedrà, intanto il timore degli inquirenti è che sia tornato in azione un nuovo serial killer, e della razza peggiore, quella degli squartatori…

Del resto, episodi del genere richiamano alla mente analoghi fatti di sangue che hanno costellato la storia criminale mondiale nell’arco di due secoli. Come non ricordare Jack the Ripper, vera e propria icona horror dell’era vittoriana, che si divertiva a sventrare le prostitute di White Chapel, o la povera Dalia Nera – tal Elizabeth Short, la cui tragica vicenda è stata raccontata da James Ellroy in uno dei suoi migliori romanzi- segata a metà a Leimert Park nella Los Angeles del 1947. E neppure il Belpaese è esente da tragedie simili. Una per tutte: la ragazza dell’Ardeatina, a Roma, ritrovata nel 2011 in un campo in località Falcognana con il corpo privo degli organi interni. Dal tronco mancavano cuore, polmoni e budella. Sul cadavere, decapitato e privato degli arti inferiori con assoluta precisione (sarebbe stata sezionato con una sega elettrica), gli inquirenti di allora ritennero che anche in quell’occasione si fosse trattato di un lavoro da professionisti. Ancor oggi, a distanza di circa 9 anni, è un cold case caduto nell’oblio.

Non illudetevi, dunque, statene certi… il Male, quello profondo e nero come la pece, è in agguato, mai sopito, e si riproduce sempre.

Paul Nicastro

 

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