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Usare il Recovery Fund per abbassare le tasse? Mai sia!

16 Settembre, 2020

Lo dice il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, alla commissione Finanze della Camera. E lo conferma Paolo Gentiloni,Commissario europeo all'Economia

“Le risorse del Recovery Fund non possono essere impegnate per una riduzione del carico fiscale (ad esempio con un abbassamento generalizzato delle aliquote IRPEF), mentre sono pienamente utilizzabili per riforme di ampio raggio, la cui attuazione potrebbe richiedere costi di transizione non trascurabili come una riforma del Fisco e dell’attività di riscossione e un rafforzamento dei processi di digitalizzazione e innovazione, sui quali l’Agenzia ha già investito, negli ultimi anni, ingenti risorse, al fine di rendere più efficiente ed efficace la propria azione”. Lo ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla commissione Finanze della Camera. Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Gentiloni, Commissario europeo all’Economia: “L’Italia non lo usi per tagliare le tasse. Non sarebbe considerato il modo migliore per andare nella direzione che la Commissione auspica”. E spiega che, superata questa fasi di crisi, si tornerà al Patto di stabilità. 

“La mole del ‘magazzino’ dei debiti residui – 987 miliardi di cui il 41% difficilmente recuperabile – impedisce l’efficienza e il buon funzionamento dell’intera azione amministrativa e dell’azione di recupero dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, perché deve svolgersi in relazione all’intero magazzino e non può scegliere di individuare le somme maggiormente riscuotibili. L’attività viene privata dell’intera sua forza”, rincara la dose Ruffini sottolineando come un eventuale provvedimento di cancellazione dei debiti più ‘vecchi’ o che non possano essere riscossi “comporterà un costo” per le casse dello Stato che però “non può essere identificato senza perimetro della cancellazione”. “Se riteniamo riscuotibili circa 74 miliardi di magazzino – ha concluso – il resto è più o meno soltanto un credito nominale, sulla carta”.

In altre parole, più semplici e brutali, il tema è :non dobbiamo mettere più soldi nelle tasche dei cittadini, aumentando così la domanda in funzione anticiclica come predicava Keynes, bensì cerchiamo di rendere più efficiente il sistema fiscale e di riscossione con le risorse del Recovery Fund, succhiando così meglio e di più il sangue d’imprese e contribuenti. Una sola considerazione amara: i vampiri sono sempre all’opera e la pandemia è lo scenario perfetto…

Paul Nicastro

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